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L’anno 2025 rappresenta un punto di svolta per le imprese italiane coinvolte nel commercio internazionale. Con l’entrata in vigore del secondo step dello sdoganamento centralizzato europeo e gli aggiornamenti previsti nella nomenclatura TARIC, le aziende dovranno adattarsi rapidamente per rimanere competitive e pienamente conformi alle nuove disposizioni.

In questo articolo, Parità Export analizza cosa cambia da giugno 2025, quali sono i benefici attesi e le implicazioni operative più rilevanti per le imprese esportatrici.

Sdoganamento centralizzato: novità operative dal 2 giugno 2025

Lo sdoganamento centralizzato (Centralised Clearance), previsto dall’art. 179 del Codice Doganale dell’Unione (CDU), consente agli operatori economici di presentare le dichiarazioni doganali in un solo Stato membro, anche se la merce è fisicamente situata o introdotta in un altro Paese dell’Unione Europea.

Dal 2 giugno 2025 è operativa la seconda fase del progetto europeo di trasformazione doganale (CTC – Customs Transformation Concept), che rafforza questo sistema con l’obiettivo di semplificare e digitalizzare i flussi commerciali intra-UE.

I principali cambiamenti:

  • Estensione delle procedure centralizzate a un numero più ampio di merci e settori.

  • Obbligo di utilizzo per alcuni operatori già autorizzati AEO-C o AEO-F (Operatori Economici Autorizzati).

  • Maggiore interoperabilità dei sistemi doganali tra i diversi Stati membri, con scambio automatizzato di dati e controlli.

I vantaggi per le imprese:

  • Un unico punto di dichiarazione per le spedizioni UE, con riduzione dei tempi e costi amministrativi.

  • Migliore tracciabilità dei flussi doganali e maggiore prevedibilità dei controlli.

  • Possibilità di accentramento logistico, utile per gruppi industriali con sedi in più Paesi.

Le criticità da considerare:

  • L’accesso è riservato ad aziende certificate AEO, con requisiti stringenti in materia di sicurezza, solvibilità e compliance documentale.

  • Maggiore responsabilità nella corretta classificazione delle merci e nella gestione delle prove d’origine.

  • Rischio sanzioni in caso di errori, anche se commessi da fornitori o intermediari doganali.

TARIC 2025: aggiornamenti della nomenclatura e impatti sull’export

Ogni anno la Commissione europea aggiorna la TARIC (Tariffa Integrata Comunitaria), strumento fondamentale per l’applicazione di dazi, regole di origine, licenze e restrizioni. L’aggiornamento 2025 introduce importanti novità per numerosi comparti produttivi.

Le principali modifiche:

  • Riorganizzazione dei codici relativi ai dispositivi digitali ed elettronici, per adeguamento alle nuove direttive UE sulla digitalizzazione industriale.

  • Introduzione di codici specifici per materiali plastici compostabili, in linea con la strategia europea sulla sostenibilità ambientale.

  • Revisione delle sottovoci doganali relative ai biocarburanti, ora soggetti a nuove prove di conformità ambientale ai fini dell’import/export.

Impatti operativi:

  • Necessità di aggiornare i codici doganali nei software gestionali e nei documenti di trasporto.

  • Obbligo di riesaminare le dichiarazioni di origine (es. dichiarazione su fattura o modulo EUR.1).

  • Maggiore attenzione nel fornire prove documentali per le preferenze tariffarie nei mercati extra-UE.

Come prepararsi: cinque azioni operative per le PMI esportatrici

Azione Motivazione
Ottenere o aggiornare la certificazione AEO È il prerequisito per accedere alle procedure centralizzate
Verificare e aggiornare i codici TARIC Previene blocchi e sanzioni alla dogana
Formare il personale su norme doganali e origine preferenziale Essenziale per gestire in autonomia operazioni complesse
Coordinarsi con spedizionieri e broker doganali Per condividere responsabilità e migliorare il flusso documentale
Monitorare aggiornamenti normativi europei Aiuta a restare competitivi e conformi su mercati in rapida evoluzione

Il parere degli esperti

“Lo sdoganamento centralizzato non è più un’opzione, ma una necessità strategica per chi opera a livello europeo. Le imprese che sapranno adattarsi potranno ottenere vantaggi logistici significativi e migliorare il proprio standing doganale.”
Luca Ferri – Consulente doganale, Studio Arcom

Conclusioni

Il 2025 è un anno cruciale per il commercio estero italiano. Le novità sullo sdoganamento centralizzato e sulla TARIC offrono importanti opportunità di semplificazione e risparmio, ma richiedono anche un adeguamento rapido e consapevole. Le imprese che vogliono restare competitive sui mercati esteri dovranno investire in aggiornamento, formazione e gestione proattiva della compliance.

Parità Export continuerà a seguire gli sviluppi normativi, offrendo strumenti pratici per guidare le imprese italiane nel nuovo scenario doganale europeo.

Fonti e Siti